La danza e la musica sono elementi fondamentali della vita quotidiana dei Berberi, (gli Amazighen, letteralmente persone libere, come preferiscono essere chiamati).
Musica, canti, danze, vestiti tradizionali, youyou (i tipici richiami alla festa lanciati dalle donne, eredità degli antichi richiami di guerra), amedil (gli scialli tradizionali, trasmessi di madre in figlia, a rappresentanza del clan famigliare), caratterizzano i momenti di celebrazione e condivisione, che sono sentiti ancora oggi, nonostante i cambiamenti dovuti alla progressiva modernizzazione e urbanizzazione e alla diaspora di molti verso i paesi europei.
Le danze berbere sono diverse a seconda del paese, della regione o della tribù di provenienza, con particolari musiche e strumenti, ma sono accomunate dallo spirito della celebrazione dei momenti della vita, dalla nascita al raccolto, dal Capodanno ai matrimoni, alle ricorrenze della comunità.
Si tratta di tradizioni popolari che vengono trasmesse in modo spontaneo in famiglia, dove ci si riunisce per suonare, cantare e danzare.
Oggi scopriamo queste tradizioni vivendole qui e ora, ispirandoci alla loro energia e al loro spirito originario, consapevoli della fonte e della cultura da cui provengono.
APPROFONDIMENTI: Le danze berbere algerine (kabyle)
Danza gioiosa e coinvolgente, la cui tradizione proviene dalle montagne della Cabilia, regione algerina a maggioranza berbera. E’ una danza femminile, di espressione al tempo stesso personale e corale, legata alla celebrazione della raccolta delle olive, accompagnata dalla musica tradizionale e dai richiami gioiosi delle donne (youyou).
I costumi e la gestualità si rifanno a questa tradizione, anche se la danza attuale si è molto evoluta, in seguito al metissage culturale portato dalla diaspora politica dei Cabili. La danza è caratterizzata da un ampio uso dello spazio: le danzatrici sembrano scivolare sul pavimento, spinte dalla forza del bacino, in un moto stabile ed omogeneo e al tempo stesso cadenzato dagli accenti rapidi e secchi dei fianchi. Le anfore portate in equilibrio sulla testa o, più frequentemente, i foulard berberi dalle folte e coloratissime frange accompagnano la danza sottolineando i movimenti del bacino ed espandendo nello spazio i giri su piede perno. Allo stesso modo possono scandire essi stessi il ritmo, guidati in rapidi giri dalle mani della danzatrice. Nella versione più moderna, ispirata dalle contaminazioni della grande tradizione musicale cabila (un nome fra tutti: Idir), l’uso del foulard supplisce allo scarso uso delle braccia, proprio di questa tradizione e regala spunti coreografici interessanti, che ben si sposano con intuizioni ispirate dalla danza contemporanea. Noti in tutto il mondo, i fastosi gioielli berberi in argento e corallo (o a volte monete e conchiglie) ornano il corpo della danzatrice. Accompagna la danza il ritmo ossessivo scandito dal ‘ tbal’ , tamburo di pelle di capra, e dal bendir, con la melodia disegnata dal suono stridente delle ‘ iretta’, sorta di trombette che sopravvivono anche nelle forme musicali più moderne e contaminate come elemento fortemente caratterizzante di una tradizione musicale che viene da lontano: la musica cabila viene dalla Turchia e ha attraversato Medio Oriente e Nord Africa prima di crescere ed evolversi sulle montagne abitate dagli Amazigh (uomini liberi, come i berberi si definiscono) e li’ sposarsi ad una tradizione poetica quasi millenaria.